Il movimento di resistenza in Germania

La stragrande maggioranza dei combattenti della resistenza tedesca proveniva dal movimento operaio. Comunisti, socialdemocratici, sindacalisti, socialisti di sinistra, anarchici e trotskisti combatterono il movimento nazionalsocialista prima e molti anche dopo il 1933. Nonostante il terrore e le persecuzioni, essi si rivolgevano alla popolazione con volantini, giornali e parole in codice scritte sulle pareti delle case, sostenevano gli accusati, sabotavano la produzione bellica, contattavano i lavoratori forzati e i prigionieri di guerra, opponevano resistenza nei campi di concentramento e nei luoghi di confino.

Gli oppositori cristiani di Hitler si difendevano dal conformismo politico imposto aiutando i perseguitati. Gli adolescenti formavano cerchie informali al difuori dalla Gioventù hitleriana. I testimoni di Geova e altri cristiani rifiutavano di arruolarsi. Diecimila tentarono di disertare dalla "Wehrmacht" (forze armate), circa 20.000 di loro furono condannati a morte. L'attentato a Hitler di Georg Elser del 9 novembre 1939 fallì, così come quello del colonnello Claus Conte Schenk di Stauffenberg del 20 luglio 1944.

Centinaia di persone coinvolte nel complotto militare contro Hitler - ufficiali e civili, tra cui conservatori, liberali, socialdemocratici, sindacalisti e cristiani - furono arrestate e uccise. Numerosi antifascisti tedeschi, fuggiti all'estero, combatterono come volontari a fianco della Repubblica spagnola contro Franco, negli eserciti della coalizione antihitleriana e nelle associazioni partigiane in molti Paesi europei occupati.