Il movimento di resistenza in Francia

Il discorso del Generale de Gaulle del 18 giugno 1940 è la prima manifestazione pubblica della resistenza francese. Egli è molto isolato, in esilio a Londra, ma con i suoi pochi compagni fonda "la France libre", la Francia libera. Sul territorio nazionale francese il movimento di resistenza consiste in iniziative locali, spesso individuali, senza un vero coordinamento. Si manifesta fondamentalmente con la disobbedienza civile. Pertanto, il movimento di resistenza iniziale è frammentato e difficile da quantificare. Poco dopo iniziano a formarsi le prime reti: Combat, con tendenze cristiano-democratiche e Libération con tendenze socialiste. Dopo la rottura tra Stalin e Hitler, nel 1941 il Partito Comunista si unisce al movimento di resistenza e nasce il "Front National", il Fronte Nazionale. Sotto l'influenza comunista i suoi metodi diventano più simili a quelli di un movimento di guerriglia.

Nel 1943 de Gaulle manda in Francia Jean Moulin, il quale riuscirà a unificare il movimento di resistenza all'interno del Paese. Questa unità sarà sia politica, in quanto riconosce l'autorità di de Gaulle, sia militare, con la creazione dell'Armée Secrète (l'esercito segreto) e poi delle Forces Françaises de l'Intérieur (Forze Francesi all'interno del Paese).

La Resistenza diventa una seria minaccia per il governo di Vichy, che intensifica la sua repressione. Il Movimento di Resistenza svolge un ruolo importante nella liberazione di Parigi, che inizia nel 1944 e si conclude nell'agosto dello stesso anno. Anche se la parte della popolazione che combatté attivamente nel movimento di Resistenza fu relativamente piccola, non dobbiamo sottovalutare l'importanza del sostegno che la Resistenza ricevette da una grande maggioranza della popolazione francese. L'apparente unità della Résistance può a malapena nascondere gli importanti disaccordi esistenti all'interno del movimento, soprattutto tra i seguaci di de Gaulles e i comunisti.

Ancora uniti sotto il programma del "Conseil National de la Résistance" (Consiglio Nazionale della Resistenza), i gruppi politici iniziarono rapidamente a separarsi e, a causa della necessità di ricreare un forte Stato-nazione, molti resistenti si sentirono esclusi ed emarginati.